Astaldi S.p.A. (“Astaldi” o la “Società”) informa di avere finalizzato la cessione a IC Ictas Sanayi ve Ticaret A.S. (“Ictas”) delle proprie quote nell’asset relativo alla concessione per la realizzazione e gestione della Northern Marmara Highway (il “Terzo Ponte”), in Turchia.
L’accordo sottoscritto con Ictas – già valutato e autorizzato dal Tribunale di Roma come rispondente alla migliore tutela dei creditori nell’ambito della procedura di concordato che Astaldi ha in corso – prevede termini e condizioni coerenti con la proposta concordataria depositata dalla Società, vale a dire:
(i) la cessione ad Ictas dell’intera partecipazione detenuta da Astaldi nella Concessionaria del Terzo Ponte (la “Concessionaria”) e dei crediti correlati, al prezzo di USD 315 milioni. Tale prezzo di acquisto sarà corrisposto al netto a) delle partite di compensazione con Ictas di cui al punto (ii), b) del ripagamento degli altri creditori turchi (in virtù del mancato riconoscimento dell’istituto del concordato in Turchia), per circa Euro 142 milioni, in conformità a quanto previsto nel Piano Concordatario, nonché c) dei relativi costi di transazione;
(ii) la tacitazione di ogni pretesa di Ictas nei confronti di Astaldi in relazione alle commesse in partnership, in conseguenza dell’uscita dalle suddette commesse (sia in Turchia, che in Russia);
(iii) il prezzo di acquisto, al netto delle partite di cui al punto (i), verrà corrisposto in una unica soluzione, al momento dell’incasso da parte di Ictas del prezzo di vendita che la stessa Ictas sta negoziando con un consorzio di imprenditori cinesi (il “Consorzio Cinese”) per la vendita della quota di maggioranza del capitale sociale della stessa Concessionaria, ovvero, in caso di mancato accordo tra Ictas e il Consorzio Cinese, in rate annuali, oltre agli interessi, entro il quarto trimestre 2023.
Il Terzo Ponte è il primo asset ad essere venduto tra quelli che, secondo quanto previsto dal Piano Concordatario, saranno oggetto di cessione (“Patrimono Destinato”) per la soddisfazione dei creditori chirografari mediante l’attribuzione di Strumenti Finanziari Partecipativi (“SFP”). Si ricorda infatti che, a valle dell’omologa del concordato, è previsto che gli SFP saranno attributiti ai creditori chirografari, dando loro il diritto di concorrere al ricavato netto della liquidazione del Patrimonio Destinato.
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