Il Consiglio di Amministrazione approva i bilanci al 31 dicembre 2018 e al 31 dicembre 2019 e convoca l’Assemblea degli Azionisti per l’approvazione dei bilanci e per dare attuazione alle operazioni previste dalla Proposta Concordataria
- Risultati Consolidati 2019 – Ripresa delle attività industriali
- Al netto di oneri non ricorrenti legati alla procedura del concordato, l’attività industriale mostra segnali di ripresa a conferma della bontà delle iniziative attuate per la continuità del business
- Produzione a 1,5 miliardi di euro (+50%, vs. 984,4 milioni[1])
- EBIT adjusted[2] a 40 milioni di euro; EBIT margin adjusted 2,9%
- Posizione finanziaria netta a 2,3 miliardi di euro (vs. 2,1 miliardi[3]), su cui pesano 240 milioni di euro di escussioni a fronte di un ridimensionamento del perimetro delle attività (rescissioni/risoluzioni di contratti, abbondono di aree/progetti, ecc.)
- Portafoglio Ordini Costruzioni a 6,6 miliardi di euro circa
- Nuovi Ordini per oltre 2 miliardi di euro per il periodo 2018-2020[4]
- I dati pro forma al 31 dicembre 2019 che offriranno gli effetti retroattivi del Concordato e dell’Aumento di Capitale dell’Investitore, saranno riportati nella Relazione del Consiglio di Amministrazione redatta ai sensi dell’articolo 125-ter del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, come successivamente modificato e integrato, che sarà messa a disposizione del pubblico nel termine di legge, i.e. almeno ventuno giorni prima del giorno fissato per l’assemblea
- Risultati 2018 – Importanti effetti negativi straordinari per l’avvio del Concordato
- Il mancato supporto finanziario all’operatività del Gruppo per l’intero esercizio 2018 ha determinato una grave crisi di liquidità, sfociata poi nell’avvio del Concordato, oltre che in un progressivo rallentamento dei cantieri e nel ritardato avvio di alcune nuove commesse
- Il Concordato ha determinato anche un generalizzato indebolimento delle posizioni contrattuali del Gruppo nei rapporti con partner e committenti, causa di rescissione di alcuni contratti e di valutazioni molto più prudenziali di una serie di partite dell’attivo che, in una condizione di normalità, avrebbero potuto portare ad un esito di maggiore soddisfacimento per il Gruppo
- Avvio della razionalizzazione della presenza geografica, con focus sulle aree con minore rischio, così come previsto dal Piano Concordatario
- Prosegue il percorso di attuazione della Proposta e del Piano di Concordato
- Costituito il Patrimonio Destinato e attuata la scissione di Astaldi Concessioni
- Udienza per l’Omologa del concordato già fissata al 23 giugno 2020
- Parere positivo dei commissari giudiziali all’omologa del concordato
- Convocazione dell’Assemblea
- Assemblea degli Azionisti (Ordinaria e Straordinaria) convocata per il 31 luglio 2020 per l’approvazione dei Bilanci 2018 e 2019 e per dare seguito alle attività inerenti al Concordato
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Il Consiglio di Amministrazione di Astaldi S.p.A., riunitosi sotto la presidenza di Paolo Astaldi, ha approvato il Progetto di Bilancio di esercizio di Astaldi S.p.A. e il Bilancio Consolidato del Gruppo Astaldi per gli esercizi 2018 e 2019. Il Consiglio ha, altresì, deliberato di convocare l’Assemblea Ordinaria e Straordinaria per il 31 luglio 2020 in unica convocazione, per assumere le deliberazioni meglio indicate di seguito.
Premessa
Tra le principali cause che hanno portato alla crisi finanziaria del Gruppo si ricordano (i) i rallentamenti di attività produttive in Italia, causate da complessità burocratiche/assenza di risorse dedicate da parte degli Enti Committenti (ii) i ritardi nell’incasso di alcune partite slow moving, (iii) i ritardi nella vendita del Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia (poi avvenuta a marzo 2020, nell’ambito di un complesso accordo con il socio ICTAS[5]), (iv) il peggioramento della crisi in Venezuela, che ha comportato importanti svalutazioni nel periodo 2017–2019 e l’avvio di un arbitrato internazionale a giugno 2019, (v) il mancato apporto di anticipazioni contrattuali, che ha contribuito a generare una progressiva crisi di liquidità e (vi) il generale irrigidimento del sistema bancario per la concessione di supporto finanziario alle imprese. Tutto ciò ha generato una crisi finanziaria che ha portato il Gruppo a richiedere l’ammissione alla procedura di concordato in continuità a settembre del 2018.
In questo nuovo contesto, la Società si è adoperata per predisporre un Piano Concordatario da porre alla base della Proposta Concordataria (disponibile sul sito istituzionale www.astaldi.com, Sezione Investor Relations–Concordato, nella versione inglese Investor Relations–Composition with Creditors) che include una serie di iniziative gestionali per contrastare la difficile situazione. In estrema sintesi:
- Razionalizzazione delle Geografie presidiate – Il numero dei Paesi presidiati è stato ridotto a 11 dai 18 del 2017 (per chiusura di aree/abbandono di progetti), determinando un ridimensionamento del perimetro delle attività che produce i suoi effetti sui conti del 2018 e in parte anche sul 2019;
- Impatti negativi collegati al Concordato – I conti del 2018 registrano importanti impatti negativi direttamente collegati agli effetti del Concordato (risoluzioni di contratti, attivazione di penali ed escussioni, necessità di effettuare accantonamenti e prudenziali svalutazioni), mentre per il 2019 si registrano oneri non ricorrenti collegati alla procedura di seguito meglio dettagliati;
- Efficientamento dei costi generali a livello di sede centrale e periferico – I conti di periodo recepiscono gli effetti dell’importante revisione della struttura organizzativa del Gruppo implementata già a partire dal 2018. Attuata per adeguare l’organizzazione alle nuove esigenze operative e approvata anche dal Consiglio di Amministrazione della Società, tale revisione ha infatti favorito un progressivo efficientamento dei costi generali maggiormente visibile nel 2019 (essenzialmente a esito di interventi strutturali sulle sedi e gli staff di progetto, congelamento delle politiche di incentivazione, accordo siglato con la categoria dei dirigenti con contratto italiano per la riduzione volontaria degli stipendi per tutto il 2019, in analogia con quanto fatto con lo strumento della CIGS[6] per il resto del personale);
- Il tutto è predicato su un Aumento di Capitale e una complessa Manovra Integrata (per cui si rinvia a quanto già comunicato dalla Società), i cui effetti saranno però visibili solo a partire dal 2020.
[1] Dato di confronto al 31 dicembre 2018 (restated), così come di seguito meglio rappresentato.
[2] L’EBIT adjusted è calcolato escludendo i 30 milioni di euro circa di oneri non ricorrenti legati alla procedura di concordato.
[3] Dato di confronto al 31 dicembre 2018.
[4] Nuovi ordini dal 1° gennaio 2018 al 31 maggio 2020.
[5] Si rinvia per approfondimenti al comunicato emesso dalla Società in data 19 marzo 2020, “Astaldi: venduto il Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia”, disponibile sul sito istituzionale www.astaldi.com, Sezione Sala Stampa–Comunicati Stampa (nella versione inglese, Sezione Media–Press Releases).
[6] Cassa Integrazione Guadagni Straordinari
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